Dario Castellino Architetto firma il progetto di riconversione di una costruzione di origine medievale risalente al XV–XVI secolo. L'edificio è situato nel comune di Prazzo (Cuneo), precisamente nella borgata di Maddalena, immerso nel suggestivo paesaggio della Valle Maira, un incrocio di storia e cultura occitana.

Probabilmente nato come convento dei frati cappuccini, l’edificio presenta una tipologia architettonica distintiva, con una grande facciata a vela rialzata, murature in pietra locale, aperture monofore con sedili interni ricavati nello spessore delle pareti e imponenti portali lapidei. Nonostante la scarsa documentazione storica, questi elementi ne attestano l’importanza religiosa e comunitaria all’interno della valle.
Nel corso dei secoli, la struttura è stata riconvertita a uso rurale, con l’aggiunta di ricoveri per animali e fienili.

L’intervento di recupero è stato avviato su richiesta di una giovane coppia, con l’obiettivo di riconvertire il volume esistente, sovradimensionato rispetto alle loro esigenze, in una seconda casa di dimensioni più contenute.
Considerata la rilevanza storica del fabbricato e il budget contenuto, il progetto ha adottato un approccio conservativo e a basso impatto: è stato mantenuto integralmente l’involucro esistente, inclusi le murature perimetrali, la copertura in pietra e le aperture originarie, con l’intento di salvaguardare la sua identità storica.

Il manufatto si trovava in stato di degrado parziale, con il crollo degli orizzontamenti lignei interni che aveva generato un ambiente a tutt’altezza. Restavano visibili le tracce delle suddivisioni originarie e un camino in muratura sviluppato verticalmente sulla parete di fondo.
La muratura in pietra a secco presentava fenomeni di degrado diffuso, pur mantenendo la coerenza materica e formale tipica della tradizione costruttiva locale.

All’interno dell’edificio è stato inserito un volume indipendente in legno lamellare e vetro, una capsula abitativa sospesa da terra di pochi centimetri, leggermente a sbalzo, e accessibile tramite una scala metallica, pensata per essere visivamente retraibile. Pur essendo completamente indipendente dalla struttura originaria, il nuovo volume instaura un dialogo con essa attraverso un equilibrio tra contrasto materico e continuità spaziale.
Particolare attenzione è stata dedicata all’impiego di materiali naturali e locali: l’isolamento della capsula è realizzato con una miscela di calce di Piasco e canapa di Carmagnola, in linea con i principi della sostenibilità ambientale e della tradizione costruttiva del territorio.

L’intervento rappresenta un esempio virtuoso di rigenerazione del patrimonio edilizio storico, in particolare nelle aree marginali e montane, dimostrando come interventi di piccola scala possano coniugare la tutela della memoria con le esigenze dell’abitare contemporaneo.
La “Scatola nel convento” propone un nuovo approccio al riuso e alla trasformazione del costruito, valorizzando le risorse disponibili e promuovendo un’evoluzione sostenibile delle comunità locali, nel segno di una conservazione attiva e progettuale.

Il progetto è risultato vincitore della sezione “Architettura minima degli interni” del Premio di architettura “Abitare minimo in montagna”, in quanto esempio di architettura minima capace di generare valore aggiunto, senza alterare l’identità dei luoghi, in una continua dialettica tra passato e presente.
Il riconoscimento è stato conferito nell’ambito del “Festival all’insù. Architettura in montagna” (4–12 aprile 2025), promosso dalla Comunità Montana di Valle Camonica e parte del Festival Architettura, iniziativa della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Scheda progetto
Progettista: Dario Castellino Architetto
Progetto strutture: Eretika s.t.p. srl, ing. Ivano Menso, arch. Nadia Frullo,
Progetto impianti: Tecnolusso Ingegneria e Architettura, arch. Alice Lusso, Ing. Emanuele Dutto
Strutture in legno: Segheria Pedona
Montaggio strutture in legno: Ghiedil di Ghio Ugo
Lavori edili: Casear di Adriano Pasero
Impianto elettrico: Einaudi impianti e automazioni sas
Impianto idrico-sanitario: Golé Bruno e Figlio
Scala in ferro: Colombero Andrea Fabbro
Lattoneria: Termoigienica srl
Vetri: Tecnovetro Macario di Macario Luigi & Figli snc