Aidan Conway

L'approccio iniziale proposto dallo studio di architettura MARMAR è stato quello di estendere il sentiero serpeggiante che conduce alla cima della collina all’interno del sito boschivo. L’intento era proseguire questo percorso attraverso una serie di muri curvi, che partendo dal punto più alto del sito si allontanassero dalla collina per accompagnare il visitatore verso la chioma degli alberi. Sebbene questo desiderio sia rimasto centrale, il modo per realizzarlo è diventato nel tempo più razionale, concretizzandosi infine in un unico muro curvo che guida l’intero sviluppo del progetto.

Aidan Conway,

Avvicinandosi alla baita, la sua forma è piuttosto rettilinea e, con una semplice finitura grigia, ricorda una struttura agricola. Entrando, ci si trova Avvicinandosi alla cabina, l’edificio appare rettilineo, quasi agricolo nella sua forma essenziale e nella finitura grigia. Tuttavia, una volta entrati, si viene subito accolti dal muro curvo e da un interno ricco e scuro. Il muro si apre e si allontana in entrambe le direzioni, suggerendo due percorsi. Le fonti di luce, provenienti da due estremi opposti, invitano a proseguire a destra (verso la zona notte) o a sinistra (verso la zona giorno), entrambi i percorsi terminano con una vista sulla chioma degli alberi.

Le persone sono naturalmente attratte dal gesto di far scorrere la mano lungo la curva, seguendone il movimento. Le finiture scure di pareti e soffitti sono pensate per creare un’atmosfera raccolta e rilassante, e per enfatizzare il contrasto con la luce che penetra dalle grandi aperture, proiettando lo sguardo verso la linea del bosco.

Dorothy Kilfeather