La Centrale Idroelettrica A. Pitter, dopo cinque anni di intensi lavori che coinvolsero l'intera comunità di Malnisio, fu inaugurata nel 1905. Tra le prime e più importanti centrali realizzate nell'Italia nord orientale, rappresenta una testimonianza di grande valenza storica in quanto ha permesso, per la prima volta, l'illuminazione pubblica di Piazza San Marco a Venezia.
L’edificio si distingue per la sua architettura a falansterio, dove alla grande sala macchine si accostavano i corpi abitativi destinati al direttore e ai dipendenti, un caso unico di convivenza tra realtà individuale e comunitaria nel panorama italiano.

L’architettura monumentale della Centrale Pitter è un’attrazione che va oltre la funzione originaria: le macchine non sono solo impianti tecnologici, ma veri e propri contenitori di storie e testimonianze di un’epoca rivoluzionaria.
Il percorso museale, allestito con cura, accompagna il visitatore attraverso le tappe fondamentali della vita della centrale, alternando spiegazioni tecniche e ricostruzioni della vita quotidiana degli operatori.

Il progetto di musealizzazione dell’edificio è caratterizzato da un approccio minimale e rispettoso del vincolo monumentale, con l’uso di elementi modulari, autoportanti e reversibili.
Questi moduli, costituiti da un sottile telaio in ferro, supportano pannelli esplicativi, illuminazione e tecnologia interattiva, garantendo flessibilità e funzionalità senza alterare la struttura originale.

Il percorso all’interno della Centrale si sviluppa per tappe: dalla storia dell’edificio al suo funzionamento, il visitatore è guidato da un kit interattivo che rende l’esperienza personalizzata, accessibile e coinvolgente.
Un’esperienza personalizzata all’insegna dell’interazione e dell’accessibilità, dove il pubblico è invitato a intraprendere il percorso predisposto su diversi piani, sperimentando i molteplici livelli di lettura del museo e le sue numerose attività, incoraggiandolo a tornare più volte.

La realizzazione degli arredi con elementi modulari assicura flessibilità d’uso, adattandosi sia alle funzioni espositive sia a quelle di contenimento e archiviazione. Questo approccio, pensato per percorsi museali che evolvono tecnologicamente insieme ai contenuti, consente modifiche e aggiornamenti rapidi e sostenibili nel tempo.

Un approccio minimamente invasivo è reso possibile da una scelta ben precisa: sarà il visitatore a portare con sé gli strumenti necessari per comprendere e approfondire le caratteristiche e il funzionamento degli impianti della Centrale Pitter. All’arrivo, il pubblico riceverà una dotazione tecnologica individuale composta da un caschetto simile a un elmetto antinfortunistica e un tablet con tracolla di sicurezza, come se fosse un vero tecnico della sala macchine.

I dispositivi personali vengono attivati da un apposito marker presente in ogni postazione, consentendo al visitatore un approfondimento in autonomia. Ogni caschetto è dotato di diffusori acustici a conduzione ossea, che permettono di fruire dei contenuti audio risolvendo il problema di riverbero presente nei grandi spazi della sala macchine.

Scheda progetto
Localizzazione: Malnisio, Pordenone
Programma: allestimento museale permanente
Committenza: Comune di Montereale Valcellina
Progettazione allestimento e direzione lavori: Corde Architetti Associati
Progettazione contenuti: Eupolis studio associato
Progettazione tecnologia e multimedia: AK Studio
Direzione lavori tecnologia: Mirco Piccin
Fornitori arredo: Mutinelli srl
Superficie: 1.600 m2
Importo complessivo lavori: € 528.000
Apertura: luglio 2024